Irene e Marco: una ragazza, un ragazzo e un diario segreto… anzi, due diari segreti, due storie che si intrecciano tra loro a partire da un primo incontro non troppo felice (un “riccioluto sfigatello” lo definisce lei, una “gran maleducata” la definisce lui) sviluppandosi poi in modo imprevedibile in un’intima amicizia non priva di implicazioni sentimentali. Curiosamente, per i due protagonisti, diversi caratterialmente e per storia familiare (veramente insopportabile la famiglia di lui!), l’iniziale punto di incontro è dato dalle comuni difficoltà scolastiche causate causate da un Disturbo Specifico dell’Apprendimento (D.S.A., da cui il titolo Devo Solo Attrezzarmi), nel caso da una comune diagnosi di dislessia… diagnosi che Irene non ha il coraggio di comunicare ai compagni di classe e Marco non riesce a far accettare ai genitori (un figlio dislessico con un Piano Didattico Personalizzato sarebbe una “macchia I-N-D-E-L-E-B-I-L-E sull’orgoglio della famiglia”[!]). Sostenendosi a vicenda i due protagonisti riescono a superare questi ostacoli, ma il loro rapporto si incrina fino a una rottura… l’anno scolastico finisce bene e nessuno dei due viene rimandato a settembre, ma riusciranno i nostri eroi a ricucire il loro rapporto? Il finale resta aperto, come succede nella realtà, e il tutto è raccontato con lo stile colloquiale e un po’ scanzonato di due adolescenti, debitamente accompagnato da divertenti vignette… Aspettiamo il seguito!
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