Tornano Irene e Marco, che abbiamo già conosciuto in “Devo solo attrezzarmi” e “Devo solo attrezzarmi 2”, questa volta con un libro un po’ diverso. Niente diari segreti, qui, e niente “love stories”! Invece i nostri provano in queste pagine a dare qualche consiglio ai ragazzi con DSA (e non solo) che desiderano prendere la patente. Perché, raggiunti i fatidici 18 anni, poter guidare la macchina significa prima di tutto più indipendenza e autonomia, non dovere sempre “scroccare passaggi”, e non ultimo, non doversi contendere lo scooter con una sorella “simpatica come una vespa nelle mutande”! Ecco allora che con il loro solito stile divertente e scanzonato Irene e Marco ci guidano dalle prime pratiche all’ottenimento del “famigerato tesserino rosa” e all’ingresso nella “grande bolgia del NEOPATENTATO”!
Partendo dalle interminabili attese alla Motorizzazione (“magari questo libro portatelo dietro, va’…”), gli autori arrivano ai consigli per affrontare quello “smatto comune” che è l’esame teorico (chiedere la sintesi vocale e adottare stategie per non confondere la destra e la sinistra nelle precedenze, per i DSA, ma anche altri suggerimenti utili a tutti, come usare l’app “Quiz patente” per esercitarsi). Superata la teoria è il momento di prepararsi alla pratica, e anche qui accanto a consigli specifici per i DSA, ce ne sono tanti altri utili a tutti. Di fatto, ci dice Irene, “in neanche un mese sei perfettamente in grado di guidare […]. Nel successivo mese e mezzo /due impari a passare l’esame”.
Ed eccola infine l’agognata patente, ma Irene e Marco hanno ancora qualche consiglio da darci: niente alcol, prima di tutto, che è “il peggior nemico di chi guida”; occhio alla stanchezza; attenzione alla velocità e agli autovelox; cautela in caso di neve e ghiaccio…
In sintesi “prendere la patente è faticoso, ma ne vale la pena. Essere DSA non è un limite, basta solo riconoscere le proprie difficoltà. È dunque il momento di andare, ma… “non montarti troppo la testa, perché c’è ancora una cosa con cui presto imparerai a fare i conti e che potrebbe mettersi in mezzo tra te e la tua irrefrenabile voglia di viaggiare… l’inconfondibile, onnipresente ‘urlo straziante’ della RISERVA!!!”