L’apprendimento delle lingue straniere è uno dei principali elementi di insuccesso scolastico ed emarginazione per i ragazzi con Disturbo Specifico dell’Apprendimento. Questo libro nasce dall’intento dell’Associazione Italiana Dislessia di realizzare un’esperienza che potesse fare da modello ed ispirare i docenti di lingue straniere nell’attività di insegnamento che svolgono quotidianamente. Le barriere che gli studenti con DSA si trovano di fronte in quest’ambito sono di varia natura, da quelle psicolinguistiche, ad esempio derivanti da un deficit nell’automatizzazione dell’uso della lingua o da una carenza nella consapevolezza fonologica, a quelle più propriamente emotive, quali l’ansia linguistica e l’impotenza appresa. Bisogna tenere conto che l’ambiente in cui si realizza l’apprendimento della lingua straniera non è il contesto naturale di immersione linguistica in cui si trovano i nativi, bensì un ambiente di apprendimento formale. Ne consegue che il successo nell’apprendimento della lingua deriva in buona parte da come tale ambiente è progettato. Nello specifico il libro suggerisce una metodologia glottodidattica che privilegi l’aspetto comunicativo piuttosto che quello grammaticistico. Vengono quindi presentati alcuni progetti di ricerca-azione condotti su sette classi di scuole secondarie di primo e secondo grado. L’approccio della ricerca-azione, centrato sulla classe anziché su un contesto di laboratorio, ha il pregio di fornire all’insegnante considerazioni e strumenti immediatamente riutilizzabili nel suo ambiente di lavoro. Lo scopo è quello di conoscere la realtà in cui si opera in modo approfondito e sistematico, ma anche coinvolto e vissuto, cercando di trasformarla attraverso interventi migliorativi.
I progetti presentati partono da un’analisi del contesto di ricerca che consente di definire la scelta del tema e costruire un piano d’azione. Essi propongono attività pratiche, rese più motivanti dall’approccio ludico e dal lavoro di gruppo, che cercano di avvicinare lo studio della lingua straniera al contesto di vita degli alunni, ad esempio attraverso il lavoro sul testo di una canzone famosa in inglese o in francese o su di un romanzo quale “Il piccolo Principe”. Emerge l’efficacia di un approccio basato sull’acquisizione di competenze, ovvero sulla capacità di utilizzare la lingua per agire socialmente, e come le attività proposte abbiano avuto ricadute positive sull’intero gruppo classe. Non mancano le criticità, ma queste, nell’ambito di un progetto di ricerca-azione, non vanno viste come elemento di disturbo e impedimento, bensì come possibilità di apprendimento e crescita della comunità.