“Ti racconto un viaggio” nasce prima di tutto come concorso letterario, un invito rivolto ai protagonisti, genitori e figli adottivi, a raccontare le proprie esperienze sulle strade dell’adozione. Dal punto di vista editoriale il libro può essere considerato come la continuazione di “Ho deciso di tornare”, il libro in cui Anna Genny Miliotti dà voce al giovane protagonista Serghiey, ragazzo russo adottato da genitori italiani che parte per la sua terra di origine alla ricerca delle proprie radici.
Ma di altri viaggi si parla qua. Viaggi speculari, in un certo senso, che partono da una duplice mancanza: una cameretta vuota, per i genitori, un figlio che non arriva, spesso l’esperienza della sterilità; l’istituzionalizzazione, per i figli, conseguente all’abbandono o alla morte dei genitori biologici.
Finché le due strade si incontrano, ed entrambe le parti scoprono un mondo nuovo: per i genitori adottivi paesi nuovi e lontani, che probabilmente non avrebbero scelto come meta delle proprie vacanze, luoghi sperduti o metropoli caotiche, combinazioni di suoni, odori, colori inaspettate e affascinanti, ma anche realtà di disagio, povertà, abbandono. Per i figli la scoperta di una realtà solitamente agiata così lontana dalle proprie origini, loro che talvolta non hanno neanche mai visto un televisore… ma soprattutto la scoperta di un mondo di affetti a cui non sono abituati, costretti com’erano negli istituti a condividere poche figure di riferimento con una moltitudine di altri bambini e ragazzi…
E qui comincia il vero viaggio, il viaggio alla scoperta dell’altro, della sua diversità e affinità: un viaggio da condividere, una strada da percorrere assieme, dentro e fuori l’altro, dentro e fuori se stessi; un viaggio verso il riconoscimento reciproco, l’identità sempre in via di costruzione, e la reciproca accettazione: in una parola verso l’essere, a tutti gli effetti, famiglia.