Non era semplice proseguire l’intensa esperienza di Doppio Senso che l’anno scorso ci aveva regalato sorprese e divertimento, profondità e leggerezza. Così abbiamo deciso di proporre agli artisti di continuare la ricerca di contaminazione tra linguaggi “ragionando” con gli strumenti specifici della loro arte sull’opera di uno scrittore. Scegliere un libro, elaborarlo e contribuire con un tassello personale a comporre una particolare bibliografia ragionata, una “bibliografia ragionata d’artista”.
Fra i tanti scrittori che ci sono venuti in mente c’era fin dall’inizio Italo Calvino che nelle sue Lezioni americane scrive: “Nell’ideazione di un racconto la prima cosa che mi viene in mente è un’immagine che per qualche ragione mi si presenta carica di significato… Sono le immagini stesse che sviluppano, per le loro potenzialità implicite, il racconto che esse portano dentro di sé”. Proseguendo la ricerca dello scrittore da scegliere, Calvino continuava a ritornare come fecondo stimolo nelle nostre conversazioni con gli artisti, in particolare per la constatazione che nelle sue opere le immagini hanno uno stretto rapporto con le parole e spesso suggeriscono quello che lo scritto non dice.
Nel Visconte dimezzato, ad esempio, l’immagine del bosco ha in sé la limpidezza e la concretezza del linguaggio visivo: “Ero giunto sulle soglie dell’adolescenza e ancora mi nascondevo tra le radici dei grandi alberi del bosco a raccontarmi storie. Un ago di pino poteva rappresentare per me un cavaliere, o una dama, o un buffone; io lo facevo muovere dinanzi ai miei occhi e m’esaltavo in racconti interminabili”. E così abbiamo deciso per Italo Calvino e agli artisti abbiamo chiesto, oltre alla realizzazione del loro libro, di estrarre dall’opera scelta una frase-chiave per loro particolarmente evocativa.
Poi è successo un fatto che ci ha sorpreso. Leggendo i testi tutti di seguito nell’ordine in cui appaiono nel catalogo, abbiamo notato che le parole e le frasi di Calvino ritrovavano, pur nella casualità della sequenza, un nuovo equilibrio e un nuovo “senso”.
Ed è appunto nella logica di continuare il gioco infinito alla base di Doppio Senso, che ve li proponiamo tutti insieme come un “nuovo” testo di Calvino, che usa le sue parole ma che lui non ha mai scritto, che abbiamo chiamato Il Calvino Inesistente. Un grazie particolarmente affettuoso ai nostri amici artisti che hanno realizzato opere davvero notevoli e che ci hanno seguito come sempre con curiosità, divertimento e passione.
Reviews
There are no reviews yet.