Giovanni Farina, nato in Sardegna nel 1950, pastore e poeta, sta scontando a Firenze il suo 40° anno di detenzione. Quando aveva due anni la sua famiglia di allevatori si trasferì a Prato, sui monti della Calvana. La sua complessa vicenda giudiziaria, iniziata con una detenzione per un reato da cui venne poi assolto, è segnata da due condanne per sequestro di persona, ma anche da assoluzioni, e da 16 anni trascorsi al 41 bis. La sua “via di fuga” è da molti anni la scrittura.
Femminicidio: da Otello ai giorni nostri
Perché un detenuto in carcere da 40 anni sente il bisogno di far conoscere il suo pensiero sulla violenza contro le donne?
Giovanni Farina lo spiega bene nell’Introduzione, dove scrive: «Sono cresciuto in un nucleo familiare formato in prevalenza da donne, e di mia coscienza non riesco a capire chi usa loro violenza. Nella mia famiglia, di origine sarda, la donna era molto considerata».
Un uomo a cui il sistema penale ha negato qualsiasi diritto all’affettività esprime in questo scritto sentimenti di rara profondità e valore.
44 disponibili
Reviews
There are no reviews yet.