Adolfo Murgia è nato a Seulo nel 1928, ma vive ad Austis dal 1954. Fin da piccolo lavora in campagna facendo il capraro, mestiere che esercita tutt’oggi con il suo piccolo gregge di 20 capre.
Nel 1979 viene ingiustamente accusato di omicidio nei confronti di un pastore; un ignoto invia una dettagliata lettera anonima alla Polizia ricostruendo una finta scena del delitto per incastrarlo.
Murgia viene così incarcerato e la sua iniqua detenzione è raccontata da lui stesso nelle poesie e nelle lettere che scrive e dedica alla sua famiglia e dove traspare la fiducia nei confronti della giustizia e l’amore per la sua amata moglie Antonia.
Dopo un anno di indagini viene finalmente liberato e, prosciolto da ogni accusa con formula piena, torna alla sua vita, divisa fra l’amore per il suo lavoro, la famiglia e la poesia.
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