Svirgole – Quaderni di arteterapia n. 2

Questo quaderno raccoglie le relazioni di una piccola conferenza sull’autismo che abbiamo organizzato a C.R.E.T.E. nel novembre 2017.

L’idea di trattare questo tema nasceva dal desiderio di condividere esperienze, arteterapeutiche e a mediazione artistica, relative al lavoro con persone autistiche. Quello che come arteterapeuti avevamo notato e suscitava il nostro interesse era come l’utilizzo dell’argilla, materiale per noi fondamentale e fondante, potesse rivelarsi particolarmente utile con soggetti affetti da una sofferenza, la cui origine è controversa (si dibatte tra fattori costituzionali, ambientali e familiari) e le cui forme sono svariate, ma che si dimostra, ad ogni modo, come la più arcaica tra le patologie psichiche. Ogden parla infatti di un “asimbolismo” nell’autismo come di qualcosa che si è fermato a livello della sensorialità più primaria, corpo a corpo, pelle a pelle, prima del linguaggio. In quel momento della vita in cui l’Io vedrebbe un suo primo abbozzo attraverso la relazione corporea con la mamma, fatta di sensazioni che derivano principalmente dalla superficie del corpo. “L’Io è anzitutto e per lo più un Io corporeo” scriveva, appunto, Freud.